Giovanni Domenico AlbaniEtà: 94 anni16501744

Nome
Giovanni Domenico Albani
Nascita tra il 1650 e il 1690 22 35

Nascita di una sorellaGiulia Celeste Albani
tra il 1645 e il 1695

Nascita di una sorellaAnna Maria Albani
tra il 1645 e il 1695

Nascita di un fratelloGiovanni Francesco Albani
circa 1663

Morte di una nonna paternaGiulia Martinengo Colleoni
tra il 1649 e il 1695

Morte del padreGiovanni Albani
1708 (Età 58 anni)

MatrimonioPaola Giuseppa CalepioView this family
1718 (Età 68 anni)

Morte della madreLelia Poncini
tra il 1663 e il 1740 (Età 13 anni)

Morte di una sorellaGiulia Celeste Albani
tra il 1665 e il 1790 (Età 15 anni)

Morte di un fratelloGiovanni Francesco Albani
tra il 1714 e il 1755 (Età 64 anni)

Morte di una sorellaAnna Maria Albani
tra il 1738 e il 1790 (Età 88 anni)

Occupazione
Cond. di armati veneti (1721)

Morte 1744 (Età 94 anni)
Titolo
Conte

Famiglia con genitori - View this family
padre
madre
sorella gemella
51 anni
sorella gemella
46 anni
himself
14 anni
fratello
Famiglia con Paola Giuseppa Calepio - View this family
himself
moglie
Matrimonio: 1718

Nota

Fam e Cam di Papa Benedetto XIII (1724-30) Il matrimonio venne concor dato il 20 ottobre 1718. Vedi scheda http://localhost/wiki/index.php/ Giovanni_Domenico_Albani_%2819%29 Palazzo Mercadante S. Agata. Abitav a in Palazzo Graziani a S. Agostino '''Maria Cristina Bozzoli ''Vitto re Ghislandi detto Fra’ Galgario'', ne ''I Pittori Bergamaschi. Il S ettecento'', vol. I, p. 122, scheda 133:''' Ritratto del conte Giovan ni Domenico Albani olio su tela ovale (cm 138x102) Milano, collezion e privata Il dipinto, in buono stato di conservazione, fu acquistato n ell’800 da Luigi Legnani che, insieme con Gian Giacomo Poldi Pezzoli , rilevò alcuni Ghislandi dai conti Albani a Bergamo, con il suo pend ant Ritratto di Paola Josefa Calepio Albani (v. scheda 134); è perven uto all’attuale collezione per via ereditaria familiare. Reca al cen tro a destra un foglio con la scritta in caratteri minuscoli: «Joan D ominicus Albanus / Comes / Eques Cesareus in Ser.mo Venetiarum / Domin io Equitum Cataphractorum / Ductor et a S. M. Innocentio Papa / XIII , nec non a S.S.D.N.P.P. / Benedicto XIII inter Honorarios a Cubicol o Viros et / Familiares ascriptus / anno 1724». Figlio del conte Giov anni II Albani e della nobile Lelia Poncini, Giovanni Domenico contras se nel 1718 con Paola Josefa Calepio promessa di matrimonio (document o nell’archivio Suardo a Cicola, Armadio Archivio Calepio, primo, Ca ncello 10, Colto 27, Istromenti e Atti Nuziali 1526-1733), la cui copi a conforme ho potuto consultare grazie alla cortesia del prof. Emili o Sioli Legnani e viene qui parzialmente trascritta: «Al nome del Sig nore IDDIO - La mattina delli 20 ottobre 1718... Essendosi trattat o e concluso, così cooperando lo Spirito Santo, di contrarsi matrimon io tra la Nob. Dama la Sig. Contessa Paola figlia del fu Generoso Cava gliere il Sig. Conte Trusardo conti di Calepio Feudatario della Vall e Calepio e Pertinenze e della Nob. Donna la Sig.ra Contessa Grandili a Martinengo Colleoni Condomina di Urago e relitta d’esso Sig. Cont e Trusardo da una; et il Generoso Cavaliere Conte Gio Domenico Alban o Cameriere d’onore e famigliare di N. S. Clemente XImo per Divina P rovvidenza Papa dall’altra; ambi Nobili di questa Città e di Bresci a, secondo i riti di S. R. Chiesa et ordini del Sacro Concilio di Tren to, con la dote, contradote e patti infrascritti, di che volendo le pa rti ne consti pubblico documento, quindi è che: Personalmente constit uiti avanti di me Nodaro, secondo Nodari e testimoni infrascritti, l a detta nob. Dama la Contessa Paola Conti di Calepio col consenso auto rità e presenza della Nob. Donna Signora contessa Grandilia Martineng o Conti di Calepio di Lei madre e tutrice e delli generosi Cavalieri l i sigg. Co: Co: Marc’Antonio e Celestino Conti di Calepio di Lei fra telli ha promesso e promette di ricevere in suo sposo e consorte il pr efato il Sig. Co: Domenico Albani». Il Tassi (II, p. 69) menziona i d ue ritratti subito dopo aver ricordato il Ritratto del Bruntino e il R itratto di Giacomo Carrara: «Della stessa maniera sono pure li ritrat ti del Co: Gio. Domenico Albano, e della Contessa Paola sua consorte» . Se si attribuisce alla frase del Tassi un valore di indicazione cron ologica, questa non solo contrasta con la data delle scritte present i in entrambi i ritratti e certo coeve, poiché costituiscono parte in tegrante dei dipinti, ma anche con i caratteri stilistici effettivamen te consoni ad una datazione intorno al 1724. Né si può attribuire al l’espressione «della stessa maniera» il senso di un’indicazion e stilistica e tipologica, poiché questi ritratti di parata apparteng ono a una tipologia completamente diversa da quel conte Carrara e de l Bruntino. L’unica spiegazione è allora costituita dall’ipotes i di una svista o di un errore del Tassi. Il dipinto fu esposto a Mila no nel 1910 (n. 178). Bibl.: F. M. Tassi 1793, II, p. 69; C. Caversazz i 1910, p. 62, n. 178; E. Fornoni ms s. d. (ca. 1915-20), IV, p. 67, n . 35; R. Bassi Rathgeb 19551 , LXI, n. 3, p. 388; id. 19552, fig. p. 2 0.