«Francesco» I Martinengo VillaganaEtà: 73 anni1602–1675
- Nome
- «Francesco» I Martinengo Villagana
Nascita | 1602 27 27 |
Nascita di una sorella | Ortensia Martinengo Villagana tra il 1595 e il 1605 |
Matrimonio | Taddea Caprioli — View this family 1624 (Età 22 anni) |
Nascita di una sorella | Rizzarda Martinengo Villagana tra il 1595 e il 1630 |
Nascita di un fratello | Alfonso Martinengo Villagana 1610 (Età 8 anni) |
Nascita di un fratello | Rizzardo Martinengo Villagana 1613 (Età 11 anni) |
Nascita di un figlio n° 1 | «Bartolomeo» V Martinengo Villagana e Villachiara 1630 (Età 28 anni) |
Nascita di una figlia n° 2 | Medea Martinengo Villagana 1633 (Età 31 anni) |
Morte di una nonna paterna | Polissena Martinengo Colleoni tra il 1578 e il 1645 |
Morte di un nonno materno | Ludovico Martinengo della Pallata tra il 1595 e il 1650 |
Morte di una moglie | Taddea Caprioli 6 maggio 1653 (Età 51 anni) |
Morte di una nonna materna | Ortensia Martinengo Cesaresco tra il 1594 e il 1665 |
Morte di una sorella | Polissena Martinengo Villagana tra il 1622 e il 1690 (Età 20 anni) |
Morte di una sorella | Rizzarda Martinengo Villagana tra il 1610 e il 1725 (Età 8 anni) |
Morte del padre | «Bartolomeo» IV Martinengo Villagana tra il 1628 e il 1670 (Età 26 anni) |
Morte della madre | Medea Martinengo della Pallata tra il 1627 e il 1680 (Età 25 anni) |
Morte di una sorella | Ortensia Martinengo Villagana tra il 1631 e il 1700 (Età 29 anni) |
Morte di una figlia | Medea Martinengo Villagana tra il 1640 e il 1730 (Età 38 anni) |
Morte di un fratello | Rizzardo Martinengo Villagana 1641 (Età 39 anni) |
Morte | 21 novembre 1675 (Età 73 anni) |
Sepoltura | |
Titolo | Conte sì |
Famiglia con genitori |
padre |
«Bartolomeo» IV Martinengo Villagana Nascita: 1575 49 35 Morte: tra il 1628 e il 1670 |
madre |
Medea Martinengo della Pallata Nascita: tra il 1575 e il 1585 18 30 Morte: tra il 1627 e il 1680 |
sorella |
Ortensia Martinengo Villagana Nascita: tra il 1595 e il 1605 20 20 Morte: tra il 1631 e il 1700 |
1 anno sorella maggiore |
Polissena Martinengo Villagana Nascita: circa 1595 20 20 Morte: tra il 1622 e il 1690 |
36 anni sorella |
Rizzarda Martinengo Villagana Nascita: tra il 1595 e il 1630 20 20 Morte: tra il 1610 e il 1725 |
8 anni himself |
«Francesco» I Martinengo Villagana Nascita: 1602 27 27 Morte: 21 novembre 1675 |
9 anni fratello minore |
Alfonso Martinengo Villagana Nascita: 1610 35 35 Morte: 1680 |
4 anni fratello minore |
Rizzardo Martinengo Villagana Nascita: 1613 38 38 Morte: 1641 |
sorella |
?? Martinengo Villagana Morte: |
Famiglia con Taddea Caprioli |
himself |
«Francesco» I Martinengo Villagana Nascita: 1602 27 27 Morte: 21 novembre 1675 |
moglie |
Taddea Caprioli Nascita: tra il 1600 e il 1610 22 Morte: 6 maggio 1653 |
Matrimonio: 1624 — |
|
7 anni figlio |
«Bartolomeo» V Martinengo Villagana e Villachiara Nascita: 1630 28 30 — (o 1628?) Morte: 25 dicembre 1698 — Brescia |
4 anni figlia |
Medea Martinengo Villagana Nascita: 1633 31 33 Morte: tra il 1640 e il 1730 |
Nota | Nel 1641 abitava a Brescia nel "vecchio palazzo" alle Cossere. Rimast o vedovo, si fece sacerdote nel 1659. '''Paolo Guerrini, ''I conti Ma rtinengo di Villachiara e Villagana e il loro palazzo in Brescia'' i n ''La Banca San Paolo di Brescia. MDCCCLXXXVIII – MCMXXVI'', Casa e ditrice d’arte Bestetti & Tumminelli, Milano – Roma, 1926, pp. 55- 73:''' Francesco, nato intorno al 1602, per la mitezza dell’anim o e la viva inclinazione alle opere della pietà e della vita religios a, fu una delle rare eccezioni nella sua famiglia, schiatta di prepote nti, spregiatori di ogni legge divina e umana sotto una debole vernic e di apparente religiosità. Occupò in patria varie onorifiche rappre sentanze, fu deputato agli Statuti, indi Podestà di Salò e Capitan o di Valle Camonica. «Egli era signore splendido quant’altri mai, e d assai stimato dai concittadini per bontà di animo e sagacia nei pub blici affari. L’opera sua fu dalla Veneta Repubblica in varie occasi oni prescielta per delicati incarichi; fra gli altri fu spedito a Tren to a ricevere a nome del governo di S. Marco la figlia dell’Imperato re che andava sposa al Re di Spagna, ed eseguì il suo mandato con tan to splendore, che il procuratore di S. Marco Giovanni Capello ebbe a d ire in Senato che nessun Senatore Veneziano avrebbe meglio rappresenta ta la Repubblica. Il Co. Francesco, trovando molto diroccato il palazz o eretto dal Co: Vittore, pensò di rifabbricarlo e diè l’incaric o del disegno, come credesi, all’architetto Stefano Carra, il quale , seguace del gusto di quel secolo, eresse il palazzo che ora vediamo , a cui però dovevasi aggiungere il secondo piano dall’architetto d isegnato; infatti come ora sta è tozzo e l’altezza non corrispond e alle gravi proporzioni della parte eretta. «A questo proposito si r accontava da’ nostri vecchi una tradizione intima della famiglia Mar tinengo Villagana. «Nel 1624 il Co. Francesco aveva sposato Taddea fi glia del Conte Camillo Caprioli. Convien ricordare che il secolo XVI I fu per Brescia l’epoca più delle altre funesta per proditorie e s ovente impunite uccisioni, ordinate specialmente dai Signori, e per im moralità, fra le quali quella de’ giuochi d’azzardo nei casini so ciali, in cui intervenivano e giocavano anche le Signore. « Per quest o appunto l’accennata tradizione diceva che avendo un giorno la Cont essa Taddea annunciato al marito di avere nella precedente notte perdu ti al giuoco 25 mila scudi, il marito guardò bieco la moglie, ma po i tutto tranquillo mandò a chiamare l’architetto e gli disse che po nesse il cornicione sopra il primo piano quasi del tutto costrutto, so ggiungendo: «Non voglio più fabbricare, perché stanotte fabbricò m ia moglie». «Il Conte Francesco dalla Caprioli ebbe un figlio ed un a figlia; rimasto vedovo nel 1653, nello stesso anno vestì l’abit o ecclesiastico e si fece Sacerdote mantenendosi sempre in grande stim a presso i concittadini, e morì nel 1675» . Queste notizie e quest a tradizione sono in parte contraddette e in parte non confermate da i documenti. Il matrimonio del Conte Francesco con la contessa Capriol i si è difatti celebrato l’anno 1624, e in quella occasione furon o pubblicate due raccolte poetiche in onore degli sposi, raccolte ch e trovo citate in una nota di Mons. Fé ma non nella Biblioteca Querin iana . Dal connubio nacque nel 1628 il conte Bartolomeo e nel 1633 l a contessa Medea, ambedue col nome dei nonni materni. Il 25 settembr e 1646 il conte Francesco si divideva dall’unico fratello superstite , il celibe conte Alfonso, e sei anni dopo, nel 1653, rimaneva vedovo . Date le sue tendenze religiose e il suo temperamento flemmatico io n on credo che egli abbia pensato ad una fabbrica così grandiosa e disp endiosa; aveva ridotto la sua servitù al puro necessario, ma si tenev a in casa un sacerdote cappellano, per ascoltare quotidianamente la S . Messa e un altro ne stipendiava per la messa festiva dei suoi dipend enti di Villagana. Tutto questo potrebbe essere stato determinato anch e da un grave dissesto economico, ma può essere spiegato col fatto ch e venivano a mancare alla casa gli introiti cospicui della carriera mi litare, mentre si aggravavano sempre più le cosidette «spese di rapp resentanza». […] Dopo sei anni di vedovanza, nel 1659 egli si fec e ordinare sacerdote, e sacerdote umilissimo ed esemplarissimo rimas e nella sua vecchia casa, fra le opere di pietà e di beneficenza, fin o alla morte. '''PAOLO GUERRINI, ''I conti di Martinengo. Studi e ri cerche genealogiche''. Brescia, Tipolitografia F.lli Geroldi, 1930, pp . 501-506:''' FRANCESCO I di Bartolomeo IV nato intorno al 1602, pe r la mitezza dell’animo e la viva inclinazione alle opere della piet à e della vita religiosa, fu una delle rare eccezioni nella sua famig lia. Occupò in patria varie onorifiche rappresentanze, fu deputato ag li Statuti, indi Podestà di Salò e Capitano di Valle Camonica. «Egl i era signore splendido quant’altri mai, ed assai stimato dai concit tadini per bontà di animo e sagacia nei pubblici affari. L’opera su a fu dalla Veneta Repubblica in varie occasioni prescielta per delicat i incarichi; fra gli altri fu spedito a Trento a ricevere a nome del g overno di San Marco la figlia dell’Imperatore che andava sposa al R e di Spagna, ed eseguì il suo mandato con tanto splendore, che il pro curatore di San Marco Giovanni Cappello ebbe a dire in Senato che ness un Senatore Veneziano avrebbe meglio rappresentata la Repubblica. Il c onte Francesco, trovando molto diroccato il palazzo eretto dal conte V ittore, pensò di rifabbricarlo e diè l’incarico del disegno, com e credesi, all’architetto Stefano Carra, il quale, seguace del gust o di quel secolo, eresse il palazzo che ora vediamo, a cui però dovev asi aggiungere il secondo piano dall’architetto disegnato; infatti c ome ora sta è tozzo e l’altezza non corrisponde alle gravi proporzi oni della parte eretta. «A questo proposito si raccontava da’ nostr i vecchi una tradizione intima della famiglia Martinengo Villagana. « Nel 1624 il conte Francesco aveva sposato Taddea figlia del conte Cami llo Caprioli. Convien ricordare che il secolo XVII fu per Brescia l’ epoca più dell’altre funesta per proditorie e sovente impunite ucci sioni, ordinate specialmente dai signori, e per immoralità, fra le qu ali quella de’ giuochi d’azzardo nei casini sociali, in cui interv enivano e giocavano anche le signore. «Per questo appunto l’accenna ta tradizione diceva che avendo un giorno la contessa Taddea annunciat o al marito di avere nella precedente notte perduti al giuoco 25 mil a scudi, il marito guardò bieco la moglie, ma poi tutto tranquillo ma ndò a chiamare l’architetto e gli disse che ponesse il cornicione s opra il primo piano quasi del tutto costrutto, soggiungendo: «Non vog lio più fabbricare, perché stanotte fabbricò mia moglie». «Il con te Francesco dalla Caprioli ebbe un figlio ed una figlia; rimasto vedo vo nel 1653, nello stesso anno vestì l’abito ecclesiastico e si fac e sacerdote mantenendosi sempre in grande stima presso i concittadini , e morì nell’anno 1675» . Queste notizie e questa tradizione son o in parte contraddette e in parte non confermate dai documenti. Il ma trimonio del conte Francesco con la contessa Caprioli si è difatti ce lebrato l’anno 1624, e in quella occasione furono pubblicate due rac colte poetiche in onore degli sposi, raccolte che trovo citate in un a nota di Mons. Fé, ma non esistenti nella Biblioteca Queriniana . Da l connubio nacque nacque nel 1628 il figlio Bartolomeo e nel 1633 la f iglia Medea, ambedue battezzati col nome dei nonni materni. Il 25 sett embre 1646 il conte Francesco si divideva dall’unico fratello supers tite, il celibe conte Alfonso, e sei anni dopo, nel 1653, rimaneva ved ovo. Date le sue tendenze religiose e il suo temperamento flemmatico , io non credo che egli abbia pensato ad una fabbrica così grandios a e dispendiosa; aveva ridotto la sua servitù al puro necessario, m a si teneva in casa un sacerdote cappellano, per ascoltare quotidianam ente la S. Messa e un altro ne stipendiava per la Messa festiva dei su oi dipendenti di Villagana. Tutto questo potrebbe essere stato determi nato anche da un grave dissesto economico, ma può essere spiegato co l fatto che venivano a mancare alla casa gli introiti cospicui delle c ondotte militari, mentre si aggravavano sempre più le cosidette «spe se di rappresentanza». A stroncare poi la leggenda del secondo pian o non eseguito per le perdite rilevanti del giuoco fatte dalla contess a, viene il disegno stesso del palazzo che si trova nell’Archivio de i Martinengo-Villagana, il quale disegno non portava il secondo pian o ma soltanto una balconata sopra il piano attuale, con alcune piccol e guglie e statue decorative. Un’altra questione da sciogliere è qu ella del tempo nel quale il palazzo venne eretto e dell’architetto c he ne ideò la costruzione con un disegno evidentemente di carattere b arocco, ma non pesante. L’accenno all’architetto Stefano Carra |