EFL - Enciclopedia delle Famiglie Lombarde

Gianmario Petrò, ''La casa del giurista Benedetto Ghislandi in via Do nizetti 3'' in “Lorenzo Lotto nella Bergamo del ‘500. Riferiment i e immagini della pittura lottesca - Sulle tracce di Lorenzo Lott o a Bergamo: amici e committenti”, “La Rivista di Bergamo”, Nuov a Serie n. 12-13, numero doppio, Gennaio-Giugno 1998, pp. 86-87: Bene detto Ghislandi aveva sposato Rosa Ceresoli e aveva avuto una sola fig lia, Giulia, andata sposa il 18 febbraio 1508 al conte Guidone figli o di Ugone Sanseverino signore di Pandino. Le nozze erano state celebr ate nella stessa casa e benedette poi nella chiesa di S. Cassiano. Gui done «elegante e studioso adolescente» già orfano del padre era acc ompagnato da due nobili milanesi. Consumate le nozze, il giorno seguen te il ragazzo era rientrato a Pandino mentre Giulia restava nella cas a dei genitori. Dobbiamo pertanto pensare che la sposa non superasse a llora l’età di 15 anni. Il 4 ottobre 1511 Guidone accompagnò Giuli a a Pandino. Giunti ad Arcene alla comitiva si unì Giovannina Crotta , moglie del cronista Marco Beretta. La sposa era vestita di nero perc hé proprio in quei giorni era morta la suocera Fina Rangoni.il matrim onio durava poco perché il 19 agosto 1513 Guidone veniva ucciso press o una porta di Pandino. Giulia, che non aveva avuto figli, rientrav a a Bergamo. Tornando per un momento a Lorenzo Lotto potremmo ipotizza re che qualcuno di Pandino avesse raccomandato a Giulia il giovane app rendista pittore Marcantonio Cattaneo la cui famiglia era originaria d i Rivolta d’Adda. I Sanseverino di Pandino erano una illustre famigl ia legatissima agli Sforza signori di Milano. Forse per non palesare a pertamente una politica filomilanese, il 7 settembre 1519, con l’ing ente dote di 3.500 ducati, Benedetto concedeva Giulia in sposa al nobi le cavaliere bresciano Scipione Provaglio, che si era invece distint o per la sua fedeltà a Venezia negli anni dell’occupazione francese . Il 17 settembre Benedetto Ghislandi dettava il suo testamento e nell o stesso giorno moriva. Come segno di grande considerazione per il def unto, il genero Scipione Provaglio veniva subito chiamato a far part e del Consiglio della città di Bergamo. 1538 erede, ux q mci D. Scip ionis de Provalio, eroe della repubblica veneta, primo marito Guid o f Ugo Vimercati Sanseverino, co di Pandino, condottiero sforzesco. C ompariva negli atti notarili in qualità di testimone: caso, a detta d i alcuni storici, unico nella storia bergamasca. (Fonte: Petrò)